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Scansioni Tridimensionali

La scansione 3D può essere fruita come filmato, immagini, stampa 3D e realtà virtuale immersiva (con visori VR).

La fotogrammetria tridimensionale o fotomodellazione è meno accurata del laser scanner (errore ±1mm), e si basa sulla rielaborazione di molte fotografie digitali trasformate in una nuvola di punti che incorpora sia informazioni spaziali (coordinate XYZ) che cromatiche (RGB) descrivendo l’oggetto non solo nella sua forma ma anche nel suo colore originale (modello 3D fotorealistico).

È una soluzione estremamente efficace e rapida, che non necessita di hardware e software costosi; inoltre le scansioni 3D sono utilizzabili in numerosi flussi di lavoro, tra cui la stampa 3D, la realtà aumentata, la realtà virtuale, ecc. La fotografia è una registrazione del reale, quindi la quantità d’informazione che è possibile registrare in una campagna di rilievo è enorme: inoltre per ogni scatto una macchina fotografica impressiona dai 12 ai 50-60 milioni di pixel, permettendo un’acquisizione ad alta definizione.

  • Nuvola di punti
  • Modello 3D (per stampa 3D, realtà virtuale, realtà aumentata, rappresentazione 3D in totem, …)
  • Pdf 3D (pdf con modello 3D interattivo)
  • Immagini e filmati per la divulgazione
  • Curve di livello
  • Vettorializzazione di dettaglio per:
    • Rilievo geometrico
    • Rilievo materico
    • Rilievo del degrado per il Restauro
    • Rilievo Deformazioni
    • Piante, Prospetti, Sezioni
    • Monitoraggio edifici e opere d’arte

CASO STUDIO

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Ceramica Attica e Fotomodellazione 3D: il caso del “Painter of Syracuse 19861”

Lo studio della ceramica figurata attica è strettamente connesso al “metodo Beazley”, che consiste nella possibilità di riconoscere la mano di un pittore esclusivamente su base stilistica.
La necessità di raccogliere immagini che possono essere analizzate da un punto di vista stilistico ci ha convinto a combinare la fotogrammetria 3D (Agisoft Photoscan) con il software di modellazione 3D (Luxology Modo) al fine di trasferire il fregio figurato da un vaso alla carta, evitando così i limiti di disegno diretto tradizionale. Questo articolo affronta il potenziale della modellazione 3D applicata alla ceramica figurata attica e si concentra sul caso del pittore di Siracusa 19861, a cui Beazley attribuiva solo due lekythoi (entrambi appartenenti alla collezione Lauricella di Gela e oggi esposti nell’Archeologico Museo di Siracusa).

caso studio

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