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Percorso tattile – Tutto ha senso, Museo Diocesano di Brescia (BS)

In collaborazione con il Museo Diocesano di Brescia, nell’ambito del progetto inclusivo Tutto ha senso, abbiamo contribuito alla realizzazione di un innovativo percorso tattile per non vedenti, realizzando i pannelli tattili di orientamento, i pannelli visuo-tattili con scomposizione formale e visuale, oltre che i modelli e le stampe 3D.

Questo progetto, avviato nel 2023, è stato concepito con l’obiettivo di rendere le collezioni del Museo fruibili da un pubblico più ampio, inclusi i visitatori con disabilità visive. Il Museo, recentemente inserito nel circuito dei musei riconosciuti da Regione Lombardia, ha scelto di lavorare a stretto contatto con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) per sviluppare un percorso multisensoriale unico nel suo genere.

TUTTO HA SENSO - Museo Diocesano di Brescia

Nel cuore di Brescia, a pochi passi da Piazza della Loggia, il Museo Diocesano, ospitato nel chiostro del monastero di San Giuseppe, custodisce e valorizza il patrimonio artistico-religioso della diocesi. Per rendere le sue collezioni accessibili anche alle persone con disabilità visive, il Museo ha avviato il progetto Tutto ha senso, in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Il progetto si distingue per la sua capacità di coinvolgere tutti i sensi, trasformando il modo in cui le opere d’arte vengono vissute. Il percorso inizia lungo i corridoi delle collezioni permanenti del Museo, dove sono stati installati totem tattili con stampe in braille e modelli 3D che permettono ai visitatori non vedenti di scoprire opere e oggetti rappresentativi.

Un momento culminante del percorso è rappresentato dalla sala multisensoriale, nella Bottega del Moretto, dove l’opera La Madonna col Bambino in gloria, San Giovanni Evangelista, il beato Lorenzo Giustiniani e l’allegoria della Sapienza Divina è esplorata attraverso il tatto, l’udito, l’olfatto, il gusto, con la vista in un ruolo complementare.

TUTTO HA SENSO, MUSEO DIOCESANO DI BRESCIA

Scopri

L’iniziativa, che è stata lanciata ufficialmente il 25 febbraio 2023, rappresenta un esempio di come l‘innovazione tecnologica e la progettazione inclusiva possano convergere per migliorare l’esperienza culturale di tutti. Il percorso multisensoriale del Museo Diocesano di Brescia, anche grazie alla nostra collaborazione, offre una nuova modalità di fruizione, in cui ogni visitatore, indipendentemente dalle sue capacità sensoriali, può accedere alla bellezza e alla storia conservata tra le mura del Museo.

IL NOSTRO INTERVENTO

1 – PANNELLI BRAILLE

Abbiamo realizzato i pannelli tattili con scritte in braille, integrando le informazioni visive in una modalità completamente accessibile. Nello specifico ci siamo occupati della realizzazione di:

  • Pannelli tattili di orientamento, dove le planimetrie si caratterizzano per l’utilizzo di diversi spessori in rilievo codificati negli elaborati grafici forniti tramite differenti colori.
  • Pannelli visuo-tattili, con scomposizione sia fotografica che formale, che utilizzano diversi spessori in rilievo codificati.

2 – IL PANNELLO MULTISTRATO

Il pannello multistrato è stato sviluppato per il quadro di Bernardo Licinio Adorazione dei pastori (post 1489 – ante 1549) ed è il risultato di un lavoro di ricerca particolarmente approfondito.

Adorazione dei pastori

Licinio Bernardino, post 1489 – ante 1549, olio su tela, 105×143 cm, Collezione Pinacoteca Tosio Martinengo,  inv: 0302122889.

Per la sua realizzazione, abbiamo scomposto il quadro in piani distinti, ognuno dei quali è stato stampato su un pannello separato. Tutti i piani riportano le linee fondamentali e i contorni delle figure in rilievo, ma ciò che rende unica questa soluzione sono le texture di sfondo trasparenti che creano una percezione tattile di profondità. Le superfici variano tra ruvide, lisce, puntinate e altre texture, offrendo un’esperienza sensoriale diversificata.

Un elemento significativo è rappresentato dalle lettere collegate alla legenda, che facilitano l’identificazione dei diversi elementi del pannello. Anche i dettagli narrativi hanno trovato spazio: ad esempio, un gruppo di pastori sullo sfondo è stato evidenziato in una sezione dedicata nella legenda. Questo approccio consente di restituire un’immagine complessa e stratificata, sia visivamente che tattilmente.

3 – STAMPE 3D

I modelli 3D elaborati digitalmente sono stati successivamente stampati con l’utilizzo di una stampante 3D a filamento.

Dopo aver carteggiato, stuccato e rifinito le stampe, esse sono state dipinte con una vernice bianca opaca e un fissante trasparente.

Scansione e stampa 3D – Stele di Voltino-Tremosine (BS)

Una fedele copia della Stele di Voltino, stampata in 3D, torna nella sua collocazione originale a Tremosine (BS), grazie alla collaborazione tra la SABAP di Brescia, la Fondazione Brescia Musei e il Comune di Tremosine.

Nei musei, si sa, sono conservati reperti e opere provenienti da luoghi e contesti originali anche molto differenti. Tali reperti, talvolta, sono giunti alle raccolte museali solo dopo una lunga storia di spostamenti, riusi e reimpieghi.

È un caso frequente per le epigrafi, iscrizioni su pietra: nate in antichità con precise finalità (votiva, celebrativa, funeraria), ricollocate in contesti differenti (reimpiego come materiale da costruzione, riuso simbolico) e, infine, recuperate, studiate e valorizzate nelle nei musei e nelle collezioni archeologiche.

Proprio a Brescia, nel Parco Archeologico, esiste una straodinaria raccolta di epigrafi, cominciata nel 1830 da Luigi Basiletti e Giovanni Labus e collocata in una cella del Capitolium

La stele di voltino: storia e origini

Tra i materiali raccolti e ancora oggi visibili particolare rilevanza ha la Stele di Voltino: si tratta di un’iscrizione bilingue, in latino e in una seconda lingua, interpretata da alcuni studiosi come camuno e da altri come leponzio (celtico).

È una preziosa testimonianza dell’incontro e della commistione in territorio bresciano di romani e popolazioni alpine, con conseguente bilinguismo diffuso.

Lo ‘scrittore di Voltino’ non sembra, in realtà, saper scrivere bene né in latino né nella seconda lingua: situazione tipica di chi ha madre e padre parlanti lingue diverse (nel nostro caso latino e probabilmente camuno).

Nel Medioevo la stele fu reimpiegata come materiale da costruzione nell’erezione del campanile romanico di Voltino, frazione di Tremosine (BS), località posta sulla riva occidentale del Lago di Garda. Da lì fu rimossa nel XIX secolo per essere appunto trasferita nel Capitolium di Brescia.

Da tempo la città di Tremosine desiderava un ritorno dell’antica iscrizione e, come 7eMezzo.biz, abbiamo potuto concretizzare questo sogno attraverso le nuove tecnologie, arrivando a ricollocare alla base del campanile una replica in scala 1:1, realizzata attraverso la stampa 3D.

IL NOSTRO INTERVENTO

1 – AL CAPITOLIUM DI BRESCIA…

Abbiamo eseguito una scansione 3D del reperto originale direttamente presso il Capitolium di Brescia: la scansione è stata ottenuta con la fotogrammetria, che produce un’immagine virtuale tridimensionale del reperto in tutta sicurezza, senza doverlo toccare o sottoporre a movimentazione.

2 – DAL REPERTO AL MODELLO 3D

Per ottenere la copia digitale del reperto le fotografie scattate vengono rielaborate attraverso un apposito software e trasformate in una nuvola di punti, che adeguatamente texturizzate permettono di avere una copia digitale in tutto e per tutto fedele all’originale.

Elaborazione del modello 3D

3 – STAMPA 3D E RICOLLOCAZIONE

Il modello digitale ottenuto è stato stampato in 3D e, dopo aver utilizzato un polimero derivato dal mais, la replica in scala 1:1 del reperto è stata sottoposta a trattamento anticante per poterlo rendere più fedele all’originale.

La replica della stele è stata poi verniciata con uno spray dello stesso colore dell’originale e fatto asciugare.

Infine, abbiamo ricollocato la replica del reperto nella sua sede originale, presso il campanile romanico di Tremosine (BS). Successivamente la rubricatura dell’originale viene replicata attraverso l’uso di un colorante rosso ad imitazione del minio.